Psicologo: come creare collaborazioni di valore
Eccoci al secondo articolo del blog di PsicoNet.Work, il primo festival della comunicazione digitale per psicologi.
Io sono Alex De Brasi e ti terrò compagnia fino alla seconda edizione che si terrà ad Aprile a Genova. Se vuoi recuperare il primo articolo lo trovi qui.
Qui parliamo di collaborazioni di valore.
Cosa significa collaborare?
Partiamo dalla base, collaborare deriva dal latino cum-laborare, lavorare con, lavorare assieme.
Ecco, abbiamo scoperto l’acqua calda.
Ma proviamo ad andare leggermente più a fondo.
Assieme significa rendere simile. Alla base della collaborazione c’è una volontà di rendersi simili, di venirsi incontro, di trovarsi.
Potremmo dire così: collaborare è un incontro che genera un valore altro da quello che le persone coinvolte presentano all’inizio della collaborazione.
Per valore possiamo intendere molte cose, non c’è un’unica definizione e non sto parlando solo di soldi.
Come dicono Moliterno, Muzzetta, Ruggeri, Tallarico nel loro “Manuale di promozione etica per psicologi”, che puoi trovare qui, sul sito di Dario Flaccovio Editore:
“Collaborare è una predisposizione, un modo di porsi, prima di essere una strategia.
Collaborare è aprirsi verso l’altro, cercare in questa relazione un sano confronto e ascoltare, prima di parlare.
Collaborare è comprendere che insieme si vince. Se decidi di collaborare con qualcuno, lo devi fare perché credi che questa persona possa darti qualcosa, e che tu possa dare qualcosa all’interno della collaborazione.
La collaborazione è in primo luogo una relazione, e in quanto tale è reciproca, o almeno dovrebbe esserlo. Se non parti da questi presupposti, non andrai molto lontano.”
A cosa può servirti creare delle collaborazioni?
Utilizzo sempre le parole del “Manuale di promozione etica per psicologi”:
“
- Può servirti per crescere professionalmente, per ampliare il tuo bagaglio di conoscenze ed esperienze e per diventare uno psicologo sicuramente più preparato.
- Può aiutarti nei momenti di difficoltà, perché instaurando relazioni con altri professionisti, la tua rete di supporto diventerà più ampia e più forte.
- Può aiutarti a crescere, a livello di visibilità, in modo strategico e sano, perché tutto quello che farete insieme avrà una doppia portata, quella delle persone che seguono te e quella delle persone che seguono la persona con la quale collaborerai.”
Ora, è chiaro che la possibilità di costruire una collaborazione dipende “dall’incastro” del valore che porti rispetto a quello che mettono in campo gli altri.
Più sei “diverso” e capace di portare una soluzione a un problema – o una risorsa – agli altri, più è facile che la collaborazione parta.
Certo, dovrai essere anche in grado di porti in un certo modo, questo significa che dovrai analizzare e studiare le realtà con cui vuoi collaborare e progettare una proposta.
La prima regola è: costruisci una proposta che venga percepita come di valore e unica per gli altri.
Questo in realtà non vale solo per le collaborazioni ma anche per la tua professione e per i tuoi progetti. È la base per attirare le persone.
Capire ciò di cui hanno bisogno gli altri è un passo fondamentale nella costruzione delle collaborazioni.
Come iniziare a creare collaborazioni nel concreto
Ancora le parole del Manuale di Promozione etica per psicologi, è scritto bene, perché non usarlo.
I passaggi concreti per iniziare a collaborare sono i seguenti:
“
- Scegli professionisti o realtà che trattano, anche solo in parte o da altri punti di vista, i temi che tratti tu.
- Scegli persone che esprimono i tuoi valori e il tuo modo di vedere la professione…Una volta che hai trovato con chi vorresti collaborare, inizia a seguirlo sui social e online, a leggere ciò che scrive, a documentarti e a interagire con i suoi contenuti, per entrare in contatto con lui/lei e vedere come risponde.
- Quando sarai sicuro che questa persona sia quella giusta e quando avrai un’idea su quali temi potreste collaborare, contattala. Se ti è possibile, non scrivere messaggi in direct sui social…scrivi una mail perché è molto più professionale.
- Presentati con una breve e-mail seguendo i seguenti punti…
La mail dovrà essere calibrata in base a cosa hai potuto capire delle persone con cui vuoi collaborare. Questo perché è una dimostrazione di interesse nei loro confronti.
La mia strategia di collaborazione
Per darti prova che i consigli qui sopra funzionano voglio condividerti la strategia che mi ha permesso di essere qui a scrivere.
Tutto grazie soprattutto a una mail.
Gli autori del “Manuale di promozione etica” ovvero i miei presunti competitor, sono persone con cui volevo costruire una collaborazione. Questo perché trovo i loro valori in linea con i miei e anche i loro progetti sono molto interessanti.
Come ho costruito questa collaborazione?
- li ho analizzati e studiati per diverso tempo
- mi sono reso conto che mi piaceva cosa dicevano e come
- ho deciso di scrivere un articolo per il mio blog in cui linkavo ai loro rispettivi servizi – violando la prima regola della SEO, ovvero mai linkare un competitor. Perché l’ho fatto allora? Perché è stato come dire, “vengo in pace”, non mi interessa essere agguerrito, preferisco collaborare. E poi perché era una cosa che avrebbe attirato la loro attenzione.
- Ho scritto poi una mail, che ho inviato a tutti in contemporanea, in cui gli ho parlato dell’articolo e che mi avrebbe fatto molto piacere collaborare.
Ora, il tutto ha richiesto tempo ed è stato più articolato di così, ma ne è valsa la pena.
Ciò che posso dirti è questo: dai importanza alle persone con cui vuoi collaborare e distinguiti nell’approccio.
Qui c’è la mail.
Collaborare con professionisti o enti di altri settori
Per quanto riguarda le collaborazioni con realtà locali o istituzionali, le regole da seguire sono più o meno le stesse elencate sopra.
dovrai fare attenzione ad utilizzare il giusto approccio a seconda dei contesti e dei canali che utilizzerai.
Ti lascio un elenco, tratto, indovina un po’, dal “Manuale di promozione etica” di possibili professionisti o aziende con cui potresti iniziare a creare delle collaborazioni:
“
- le palestre e le scuole di qualsiasi sport (danza, karate, judo, pattinaggio ecc.)
- gli insegnanti
- i comuni
- gli erboristi
- gli omeopati
- i medici specializzati
- le associazioni
- le farmacie
- i centri benessere
- i nutrizionisti o dietisti
- le piccole e medie aziende attente al benessere dei propri dipendenti
- i co-working ecc.”
La paura fa 90
Spesso il limite più grande alla costruzione di collaborazioni è la paura. Di ricevere rifiuti, di non essere all’altezza.
La verità è che è solo una questione di trovare le persone giuste perché in realtà tu qualcosa di unico da dare ce l’hai: sei tu, con le tue competenze, idee, punti di forza e debolezza.
Nessuno è come te, ma alcuni possono esserti affini. Cerca quelle persone, sarà più facile esporti.
Non ci sono limiti a ciò che potrete fare assieme:
contenuti condivisi, interviste, eventi, servizi, corsi di formazione.
Tutto, come al solito, sta nell’iniziare.
Se non lo fai, continuerai a fare ciò che hai sempre fatto. Se è ciò che desideri va bene. Ma se vuoi qualcosa di più allora non ci sono altre vie.
Fare, che è imparentato col lavoro, che è imparentato con la collaborazione.
A presto
Alex De Brasi.
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