Intervista con Psicogest: la rivoluzione digitale per psicologi
Ciao a tutti!
Abbiamo intervistato Gianluca Franciosi di Psicogest, il sistema di fatturazione digitale pensato da psicologi per gli psicologi, che sarà anche lo sponsor principale di PsicoNetwork 2025, e vogliamo condividere con voi le sue riflessioni.

Ogni volta che parliamo con colleghi psicologi, emerge sempre lo stesso lamento:
“Quanto tempo sprechiamo con la burocrazia invece di concentrarci sui nostri pazienti!”
Ed è proprio qui che entra in gioco Psicogest.
Non si tratta della solita piattaforma digitale – è un vero e proprio alleato pensato da chi capisce davvero le nostre sfide quotidiane. Mi ha colpito come abbiano trasformato gli “ostacoli” amministrativi in un processo fluido e intuitivo.
Durante la nostra conversazione abbiamo toccato diversi temi ma con un punto di fondo in comune: ciò che conta davvero è mettere psicologhe e psicologi nelle condizioni di fare al meglio il proprio mettendo al centro l’ascolto e la cura dei pazienti.
Ora vi lasciamo con Gianluca..
Quali sono le principali difficoltà amministrative e burocratiche che gli psicologi affrontano e in
che modo PsicoGest le semplifica?
Gli psicologi liberi professionisti si trovano spesso a gestire una mole di burocrazia che toglie
tempo alla clinica: fatturazione, adempimenti fiscali, trasmissione al Sistema Tessera Sanitaria,
gestione dei consensi e della privacy, oltre alla necessità di tenere traccia delle cartelle cliniche.
Quasi sempre non hanno una formazione in tal senso e, conseguentemente, sono spaesati e persi
ed il rischio di commettere errori – che possono anche costare parecchio in termini di sanzioni – è
piuttosto alto. Senza contare tutti gli aggiornamenti e cambiamenti che il Governo introduce –
pensiamo alla questione fattura elettronica – che difficilmente possono essere recepiti dai non
addetti ai lavori o da chi possa nutrire un interesse sull’argomento (e sappiamo quanto l’argomento
non sia interessante… soprattutto per gli psicologi!).
PsicoGest nasce proprio per semplificare tutto questo: automatizza i processi più tediosi, evita
errori e riduce il tempo dedicato alla parte amministrativa. Il nostro obiettivo è permettere agli
psicologi di concentrarsi sul proprio lavoro senza perdersi in scartoffie.
Il vostro sistema è stato progettato da psicologi per psicologi: quali aspetti della professione
hanno guidato lo sviluppo della piattaforma?
Essendo uno psicologo, conosco bene le esigenze reali della professione perché ci sono passato (e
continuo a passarci!) anche io. Ad esempio, molti colleghi non hanno una formazione fiscale o
amministrativa, quindi abbiamo reso il sistema intuitivo e immediato. Inoltre, sappiamo quanto sia
importante la gestione della privacy, perciò abbiamo implementato strumenti che semplificano il
rispetto delle normative, in un modo facile e veloce, come la funzionalità per la gestione dei
preventivi e dei consensi.
Anche la cartella clinica è stata progettata pensando a chi lavora sul
campo: strutturata in modo chiaro, approfondita per assecondare le esigenze del maggior numero
possibile di colleghi, trasversalmente applicabile da qualsiasi orientamento teorico, senza inutili
complicazioni, per aiutare il professionista a raccogliere le informazioni fondamentali per il proprio
lavoro. Sappiamo infatti che una buona terapia parte con una buona diagnosi e per una buona
diagnosi – oltre al colloquio clinico – la raccolta anamnestica è un punto cruciale.
Quali sono le sfide più significative che gli psicologi affrontano oggi nella transizione al
digitale?
Molti psicologi non sono nativi digitali e possono percepire la tecnologia come un ostacolo
piuttosto che un’opportunità. C’è quindi parecchia diffidenza verso i software gestionali, spesso per
paura di perdere il controllo o di commettere errori. Ancor più se il software a cui ci si approccia
non “parla la propria lingua” e mi riferisco qui a strumenti generalisti che sono certamente
adattabili e svolgono un egregio lavoro, ma per chi non sa come e dove regolare ed impostare i
parametri, diventano un vero e proprio incubo.
Inoltre, la digitalizzazione impone nuove responsabilità nella gestione dei dati sensibili, cosa che
può intimorire. Per questo PsicoGest è pensato per “parlare” direttamente con gli psicologi ed
essere facile da usare anche per chi non ha grande familiarità con la tecnologia, offrendo supporto
e strumenti chiari per garantire la sicurezza dei dati.
Quale ruolo gioca l’etica professionale nella digitalizzazione della psicologia?
Un ruolo centrale.
Digitalizzare la professione non significa snaturarla, ma trovare strumenti che la
rendano più efficiente senza compromettere la relazione terapeutica o la riservatezza del paziente.
La tecnologia e la digitalizzazione di strumenti e processi non sostituirà mai l’approccio del
professionista, ma dovrà e sarà al servizio dello stesso. La digitalizzazione è per noi un processo
facilitatore del professionista, che ha lo scopo di assolvere gli aspetti “noiosi” da un lato e
supportare in maniera efficace gli aspetti più tecnici della professione stessa. Il tutto nella massima
sicurezza.
In PsicoGest abbiamo sempre messo al primo posto la tutela della privacy e la conformità alle
normative. In estrema sintesi, crediamo che il digitale debba essere un alleato del professionista,
non un filtro tra lui e il paziente. La tecnologia deve essere al servizio dell’etica, non il contrario. In
questo modo il professionista potrà essere pienamente al servizio dei suoi pazienti.
Come un sistema gestionale può aiutare gli psicologi ad esercitare la propria professione nel
digitale?
Un gestionale come PsicoGest permette di gestire con semplicità tutti gli aspetti amministrativi,
liberando tempo ed energie per il lavoro clinico. Ma non solo! Inoltre, fornisce strumenti per
migliorare l’organizzazione, archiviare documenti in sicurezza e mantenere un quadro chiaro
dell’attività, dalla diagnosi all’intervento.
Per chi offre servizi online, diventa ancora più essenziale:
permette di digitalizzare l’intero flusso di lavoro, garantendo una gestione fluida e professionale
dello studio, sia in presenza che a distanza. Senza contare tutti gli sviluppi ai quali stiamo
lavorando, che renderanno PsicoGest un vero e proprio studio “digitale” dello Psicologo.
Quali sono le principali preoccupazioni degli psicologi riguardo la gestione digitale dei dati
sensibili?
Le principali sono la sicurezza e la conformità alle normative. Gli psicologi gestiscono informazioni
estremamente delicate e temono – giustamente – che una gestione digitale possa esporli a rischi di
violazioni o sanzioni. Un altro timore è la perdita dei dati. PsicoGest è progettato per rispondere a
queste preoccupazioni: i dati sono archiviati in modo sicuro, crittografati, con backup costanti su
diversi server in diverse aree d’Europa, su server certificati e sicuri. Inoltre, garantiamo che tutti i
processi siano conformi alle leggi sulla privacy, permettendo al professionista di lavorare in
tranquillità.
Come è cambiata la gestione amministrativa dello psicologo con l’avvento del digitale?
Rispetto al passato, la digitalizzazione ha semplificato molti processi: dalla fatturazione elettronica
alla gestione dei documenti, oggi si può fare tutto in pochi click. Tuttavia, la normativa è diventata
più complessa, e gli psicologi devono gestire adempimenti che prima non esistevano. Qui entra in
gioco PsicoGest: semplifica il rispetto delle regole e aiuta il professionista a evitare errori, rendendo
il digitale un vantaggio anziché un peso.
Qual è il vostro consiglio per uno psicologo che vuole digitalizzare il proprio studio senza
perdere di vista l’etica e il rapporto con i pazienti?
Il consiglio principale è scegliere strumenti specifici, che facilitino il lavoro senza snaturarlo.
Digitalizzare non significa automatizzare tutto, ma trovare un equilibrio tra efficienza e umanità. Un
buon gestionale deve essere un supporto, non un vincolo. In questo senso non potrà mai (e mai
dovrebbe poterlo fare!) sostituirsi al professionista e al suo controllo.
Inoltre, è fondamentale informarsi sulle normative e assicurarsi che i dati siano gestiti in modo
sicuro. La questione privacy e GDPR (termine che spaventa moltissimo) sono aspetti da conoscere
e applicare correttamente oppure delegare con serenità ad un sistema integrato come PsicoGest.
La tecnologia deve migliorare la qualità del lavoro, non sostituire il contatto umano, che resta il
cuore della nostra professione, nonché mission di PsicoGest.
Ti aspettiamo a Genova il 12 Aprile per PsicoNetwork 2025 per conoscere Gianluca e gli altri speaker dell’evento. Stringere mani è ancor insostituibile…per fortuna!
L’evento di quest’anno avrà come tema Psicologi nel Digitale: confini e orizzonti
Acquista subito il tuo biglietto QUI.
A presto
Alex De Brasi
Seguici nella preparazione di Psiconet.work 2025!




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